Composto fra aprile e ottobre 1827, fu rappresentato per la prima volta a Milano, La Scala, 27 ottobre 1827. La scena si finge in Sicilia, nel castello di Caldora e nelle vicinanze. L’azione è del secolo XIII.Melodramma in due Atti di Felice Romani, dal mélodrame Bertran, ou le Pirate di I.J.S. Taylor dit Raimond, rappresentato con musica di Alexandre e balletti di M. Renaussy al Thé’tre du Panorama Dramatique di Parigi il 26 novembre 1822 (derivato, a sua volta, dalla tragedia Bertram, or the Castle of Saint-Aldobrand di Ch. R. Maturin, Londra 1816).

La trama

Il duca Ernesto di Caldora, potente signore sicialiano, ama Imogene, che è innamorata di Gualtiero. Perciò si vendica del rivale, fa trionfare il partito degli angioini, avverso a Gualtiero, e lo fa esiliare in Aragona. Gualtiero arma una squadra di pirati e per dieci anni  fa guerra agli angioini, sperando un giorno di poter rivedere e riconquistare Imogene. In un decisivo scontro con Carlo d’Angiò, la flotta dei pirati è sgominata, tranne la nave di Gualtiero, che fa naufragio nei pressi di Caldora. Il  pirata rivede Imogene e l’accusa d’averlo tradito e d’aver sposato il suo rivale. Le chiede di fuggire con lui, ma la donna rifiuta, perché, ora che è madre e sposa e il suo posto è accanto al marito. Ernesto, avvisato del naufragio, trova il rivale e lo sfida a duello, ma resta ucciso. Gualtiero è condannato a morte e, nonostante l’insurrezione dei pirati intervenuti per liberare il loro comandante, si precipita in un burrone dall’altro di un ponte.

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